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TEST PROIETTIVI

Come già detto, i test proiettivi vengono somministrati in svariati ambiti, soprattutto a livello infantile, per indagare “lo stato” del mondo emotivo 

di una persona, al momento storico in cui la somministrazione viene effettuata.

Vengono usati in accompagnamento ai test cognitivi e di livello nelle valutazione sugli apprendimenti, nelle valutazioni in sede a consulenze familiari 

per inquadrare un disagio nonché in ambito peritale, per validare elementi legati alla stesura della consulenza tecnica (sia essa di parte o ordinata presso il tribunale).

I più diffusi, e quelli che personalmente utilizzo, si trovano qui di seguito.

Il disegno della figura umana

E’ un test proiettivo in cui il bambino rappresenta inconsciamente se stesso, e le proprie istante emotive
più interiorizzate su di se. Nel 1949 Korine Machover pose le basi per una valutazione psicodinamica del disegno della figura umana che, da allora, e divenne da allora il test proiettivo di riferimento tipico per molti aspetti
della personalità. L’immagine corporea, in cui confluiscono 

l’Io fisico e l’Io psichico, si trovano in questa rappresentazione grafica in una intima relazione 

con gli impulsi, le ansie, i conflitti e le compensazioni di colui che disegna, come risultato spesso, delle interazioni tra le forze interne o biopsichiche e quelle esterne o ambientali. Il disegno di “una persona” presenta tre aspetti proiettivi fondamentali: 

  • può essere la rappresentazione che il bambino fa di se stesso, il suo autoritratto
  • può essere la proiezione del suo ideale dell’Io, cioè dei bisogni e desideri compensatori
  • può essere la rappresentazione di una figura significativa per il bambino stesso.

Il test della Famiglia

“ll disegno (della famiglia) è la proiezione del mondo interiore del bambino, delle sue attrazioni e dei suoi rifiuti, dei suoi desideri e dei suoi timori», scriveva Corman; punto di riferimento per la somministrazione di questo test, che ha visto poi nel tempo numerosi ri-adattamenti e modificazioni dalla sua versione originale. Attraverso questo test, basato sull'analisi del disegno (segno, collocazione, particolari, aderenza o meno alla realtà ecc.),
ma completato con l'uso del metodo delle Preferenze-Identificazioni, e con l'interpretazione psicoanalitica
dei vari elementi ricavati, l'autore ci guida sulla via delle scoperta e della comprensione di conflitti inconsci dell'animo infantile, nati dai rapporti del soggetto con gli altri componenti della famiglia. Conflitti edipici
e di rivalità fraterna, difficoltà di adattamento all'ambiente familiare, altri disturbi della sfera intellettiva e affettiva affiorano dal disegno della famiglia, che permette al bambino di proiettare all'esterno le proprie tendenze rimosse nell'inconscio, dandovi quindi libera espressione.

Il Reattivo dell'Albero

La prova ha lo scopo di ottenere una descrizione della personalità del bambino, a partire appunto dal disegno
di un albero. Con il passare degli anni questa tecnica ha accumulato una grande quantità di materiali,
che hanno fornito elementi di interpretazione più stabili ed obiettivi, e si è più largamente diffusa.
È una prova tendenzialmente gradita ai minori, che vi si approcciano senza preconcetti, convinti che si chieda
loro un saggio delle proprie capacità ed attitudini al disegno (chiaramente tutto questo nei bambini non inibiti
a livello grafo-motorio); è perciò importante che anche qui, l’osservazione del clinico si orienti a tutto il percorso
di creazione oltre che al risultato finale grafico.

Il disegno della figura sotto la pioggia

Luisa Düss ha ideato delle brevi storie, all’interno delle quali un protagonista fiabesco (un uccellino, un bambini)
si trova in una determinata situazione, che rimanda tendenzialmente ad uno dei diversi stadi dello sviluppo psicosessuale (orale, anale, edipico..). La partecipazione richiesta al bambino è quella di completare la storia secondo un finale da lui scelto, in maniera totalmente libera da vincoli e suggerimenti; per la propria facilità
di interazione può essere un valido mezzo di indagine, anche in termini rapidi a livello tempistico, di indagare
in maniera sostitutiva, alcuni vissuti emotivi del bambino, senza sottoporlo, in prima istanza, ad un dialogo diretto fatto di domande e risposte con il clinico (risulta quasi, se ben utilizzato, uno strumento di gioco, nella percezione del minore). L'analisi delle risposte date dal bambino esige, da parte del clinico, di una conoscenza profonda
del modello psicoanalitico, soprattutto per quanto riguarda la struttura della personalità e la comprensione
delle situazioni simboliche rappresentanti determinati stati dell'evoluzione affettiva del bambino.

Favole della DÜSS

Oltre ad essere un test di somministrazione estremamente semplice, facendo parte della famiglia dei test “carta/matita”, permette anche qui l’indagine della personalità del bambino in una dato momento, ed offre,
al clinico esperto ed attento, una forte lettura delle capacità di problem solving del soggetto,
oltre che la caratterizzazione del suo locus of control (informazioni fortemente legate all’autostima e necessarie per intavolare un piano di lavoro adeguato alle necessità emotive oltre che prestazionali di un minore,
così come di un adulto). Il test richiede di produrre una figura sotto la pioggia (senza meglio specificare)
ed alla fine della rappresentazione grafica, suggerisce un protocollo di domande, mirato ad indagare
la motivazione profonda delle scelte effettuate.

Test di Rorschach

E’ uno dei test più “conosciuti” dal grande pubblico (il cosiddetto “test delle macchie”) e può essere somministrato a partire dai 5 anni circa. Utilizza dieci tavole su ognuna delle quali è stampata una macchia d'inchiostro di forma diversa, simmetrica rispetto all'asse centrale. Cinque tavole sono di colore grigio,
due hanno inserite parti di colore rosso e tre sono colorate. La procedura di somministrazione è sostanzialmente semplice: si chiede al soggetto di descrivere cosa vede nella macchia. L'esaminatore annota dapprima una serie di variabili, come il tempo di risposta, il tempo per l'intero esame, come vengono tenute in mano le tavole,
i contenuti, le osservazioni spontanee e il comportamento del soggetto. Poi avviene in un secondo momento
la siglatura, secondo il metodo prescelto dall’esaminatore (ne esistono infatti vari, e non tutti sono riconosciuti con la stessa valenza in ambito legale e peritale).  

Alla fine della somministrazione , tramite un’ulteriore inchiesta, si indagano gli aspetti che hanno determinato
le associazioni fra loro. I dati raccolti permettono di avere un profilo di personalità molto completo.
Nella somministrazione del test fatta a bambini e adolescenti ci sono alcuni limiti; il minore infatti si ancora maggiormente alla realtà percettiva rispetto a quella concettuale e possiede minore capacità di sintesi rispetto all'adulto, si è notato inoltre come porti con maggior frequenza contenuti fantastici, all’interno delle risposte.

Tematic Apperception Test-CAT e Children Apperception 

Test-TAT

Il primo viene usato sotto i 9 anni, il secondo dai 9 anni in avanti, e presenta materiali rappresentanti figure
e contenuti sostanzialmente molto diversi (protagonisti umani nel TAT e animali nel CAT). Il materiale presentato
è diviso in tavole di somministrazione in bianco e nero, con l’aggiunta di una tavola in bianco.
Viene richiesta anche qui la narrazione di una storia inventata, a partire dall'immagine presentata come stimolo
di partenza; ed anche qui il racconto non deve venire condizionato in alcun modo dall’esaminatore, che annoterà e registrerà tutto ponendo particolare attenzione alla scelta del finale. Il test tende ad individuare contenuti
di personalità relativi alla natura dei conflitti, ai bisogni fondamentali, e alle reazioni più profonde rispetto
alle sollecitazioni proposte dall'ambiente di vita.

Blacky Pictures

E’ un test diviso anch’esso in tavole, che rappresentano una serie di vignette che vedono protagonista il cagnolino Blacky, e la sua famiglia (i bambini tendono ad identificarsi più facilmente con un animaletto), e può essere somministrato utilizzando una intervista semi-strutturata preparata ad hoc. Le vignette analizzano le tappe
dello sviluppo psicosessuale, le relazioni oggettuali e i meccanismi di difesa in una prospettiva psicodinamica, all’interno del mondo familiare del bambino. Viene largamente utilizzato bambino, perché permette al minore
di attribuire molti elementi ai protagonisti della storia, scegliendo per loro età, sesso e legami di parentela;
tutto questo evidenzia, agli occhi di un clinico attento ed esperto, il modello di famiglia “ideale” che il bambino
ha idealizzato e facilmente fantastica.

Test dei Colori di Max Luscher

Un test di somministrazione estremamente semplice, inventato da Max Luscher (1949), basato sull'assunto che
la preferenza mostrata verso ciascuna tinta e le reazioni che questa provoca nel soggetto cambiano a seconda degli individui e dei momenti; e pertanto il test viene utilizzato come strumento diagnostico dello stato psicofisico del soggetto. Il test contiene otto colori: i 4 colori base (rosso, giallo, verde e blu) più 4 colori ausiliari (Viola, marrone, grigio e nero). Questi otto colori sono usati da Luscher per descrivere quattro diversi sentimenti
di sé. Il test viene utilizzato principalmente in ambito aziendale, clinico ed educativo, è di veloce somministrazione e risulta solitamente gradevole a chi vi è sottoposto.

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